Placca di riposizionamento articolare in protesi totale

Premessa
La base di partenza per costruire due protesi totali in un paziente edentulo con successo è che questi sia stabile a livello occlusale e di conseguenza articolare. Cosa si intende per stabilità occlusale? Un paziente che apre e chiude sempre in una posizione precisa e possibilmente in RP. Questa situazione non sempre la si ritrova, specialmente in pazienti con protesi usurate e con perdita di dimensione verticale. In questi casi il paziente può aver assunto una posizione abituale avanzata (terza classe protesica) oppure puo chiudere in diverse posizioni.

La placca di riposizionamento serve per dare al paziente, portatore di protesi mobile, una nuova posizione più corretta in RP, se necessario una nuova dimensione verticale e un piano occlusale del tavolato occlusale corretto, il tutto senza stravolgere le vecchie protesi o fare delle protesi provvisorie.

Stabilizzare a livello articolare un paziente edentulo vuol dire ridurre di parecchio gli insuccessi nella fase di progettazione e costruzione di una protesi totale.

Come realizzare una placca di riposizionamento

Innanzi tutto fare un tracciato cefalometrico della situazione esistente con le vecchie protesi, in modo da poter definire la giusta dimensione verticale e di conseguenza il rialzo corretto da dare al paziente tramite la placca.

Tracciato cefalometrico

Ora occorre montare in articolatore i modelli con le vecchie protesi duplicate, grazie ad un cera di RP e creare il rialzo ottenuto dai valori cefalometrici.

Si può creare il rialzo  in laboratorio compensando sull’asta incisale dell’articolatore, seguendo le indicazion della “tabella pin” fornitaci dalla cefalometria.

Oppure  gessare con una cera presa dal clinico al paziente, dello spessore che si desisera realizzare la placca di verticalizzazione; in questo modo il rialzo verrà creato direttamente in bocca e potremo così gessare con l’asta a zero. Una volta tolta la cera avremo direttamente creato lo spazio necessario per la placca.

Il secondo metodo riduce di molto i precontatti posteriori una volta consegnata la placca.

Una volta ottenuto il gap necessario per la realizzazione della placca…

Stampare con un disco termoplastico rigido (io uso 0,5mm di spessore) la superficie occlusale della protesi da modificare, superiore o inferiore che sia, in modo da riprodurre il tavolato occlusale esistente.

Ora trovare l’esatta posizione in articolatore

Iniettare della resina per provvisori e zeppare

A questo punto non rimane che staccare la placca polimerizzata e posizionarla ad incastro sulla protesi.

Il clinico procederà in più sedute a ricontrollare la nuova posizione e la nuova dimensione verticale fin quando il paziente avrà ritrovato una stabilità occlusale-articolare; ora si è pronti per realizzare le protesi nuove.

Sotto: paziente con protesi senza placca di verticalizzazione e paziente con protesi con placca inserita, si può apprezzare l’immediato beneficio estetico.